LifeHack – Trasformiamo il sensore della porta WIFI in un telecomando per automazione domotica

Ciao a tutti oggi vi mostreremo come trasformare un economico sensore da porta in un telecomando per automazione wifi.

Di seguito il link al video: https://youtu.be/ppTtRBeBr2c

Normalmente questi sensori vengono applicati a porte e finestre per notificare l’apertura/chiusura o eventualmente per funzionare da trigger per automatizzare l’accensione di una luce o come antifurto.

Il sensore che ho acquistato è molto economico (circa 11 euro) ed è acquistabile su Amazon al seguente link: https://amzn.to/3s7M8Xp

Io uso prettamente apparati Tuya (SmartLife), la stessa procedura può essere svolta anche su Sonoff ed altri. il funzionamento è il medesimo.

Nella parte fissa del sensore (quella che per intenderci è dotata di batterie) è presente un componente chiamato “contatto REED”. Questo non è altro che un interruttore a lamina (normalmente aperto) che si chiude in presenza di un campo magnetico.

Facendo una rapida prova con il test impostato su continuità, possiamo osservare che avvicinando il magnete, il REED si chiude come un pulsante.

Armandoci di buona pazienza e di un saldatore, andiamo a rimuovere il REED (conservandolo magari per un futuro uso) e sostituiamolo con un pulsante a nostra scelta. io ne avevo uno di recupero simile a quello di reset, che ho spostato per usare il pulsante originale come trigger.

Ecco il circuito modificato

Una rapida prova prima di richiudere tutto

Infine la versione assemblata!

Ovviamente il tasto ora è da configurare sulla piattaforma del produttore (SmartLife, Ewelink, ecc ecc), oppure sull’assistente vocale preferito.

Le applicazioni sono molteplici, è possibile usarlo come campanello, come telecomando per accendere e spegnere dispositivi domotici, ecc ecc.

Una GUI per i nostri script VBScript

Esempio di GUI

VBScript sta per Visual Basic Scripting ed è come dice il nome un linguaggio di scripting multi-purpose. Questo è un derivato diretto di Visual Basic, ed è usato come sostituto, integrazione o appoggio per i file batch di MS-DOS .

Come tutti i linguaggi di scripting, non ha GUI nativa. Ma con un piccolo amico, l’HTA (Hypertext for Application) è possibile creare delle vere e proprie applicazioni =)

Un HTA non è altro che un file HTML arricchito con uno script VBS. Possono essere aggiunti JS, CSS, popup, campi di input ed altri elementi utili per creare un capolavoro.

Questo è un esempio di applicazione con tabs:

<html>
      <head>
            <title>Questa è una prova di GUI per gli script VBScript</title>
            <link rel="stylesheet" type="text/css" href="http://code.jquery.com/ui/1.10.4/themes/smoothness/jquery-ui.css" />
            <script language="javascript" src="http://code.jquery.com/jquery-1.10.2.js" type="text/javascript"></script>
            <script language="javascript" src="http://code.jquery.com/ui/1.10.4/jquery-ui.js" type="text/javascript"></script>
            <script language="javascript">
                  try {
                        self.resizeTo(1030, 600);
                   } catch(e) {
                   }
            </script>
            <hta:application
                  SINGLEINSTANCE="yes"
                  MAXIMIZEBUTTON="yes"
            >
      </head>
      <script language="VBScript">
      
      	<<<<<QUI METTI IL CODICE VBScript>>>>>
      
Sub Window_OnLoad
	<<<<<QUI METTI IL CODICE DA ESEGUIRE ALLA PARTENZA>>>>>
End Sub

Sub NomeSub( )
      
      	<<<<<QUI METTI IL CODICE della subroutineVBScript>>>>>
      
End Sub
</script>
   
      <body>
            <div id="tabs">
                  <ul>
                  <li><a href="#fragment-1">Username</a></li>
                  <li><a href="#fragment-2">User Definition</a></li>
                  <li><a href="#fragment-3">Group Domain</a></li>
                  <li><a href="#fragment-4">Create Ticket</a></li>
                  <li><a href="#fragment-5">Provvisioning</a></li>
                  <li><a href="#fragment-6">Test Linux</a></li>
                  </ul>
                  <div id="fragment-1"><br><br>Questa è una prova di GUI </div>
                  <div id="fragment-2">Prova2</div>
                  <div id="fragment-3">Prova3</div>
                  <div id="fragment-4">Prova</div>
                  <div id="fragment-5">Provvisioning</div>
                  <div id="fragment-6">TestLinux</div>
            </div>
            <script>
                  $("#tabs").tabs();
            </script>
      </body>
</html>

L’applicazione può eseguire un solo script o varie sub-routine.
Per creare una prima applicazione, basta copiare ed incollare questo src su un notepad e salvare il file come .HTA

Per chi è alle prime armi, esiste un fantastico strumento (sviluppato anch’esso in VBS e HTA) che riunisce la gran parte delle operazioni di input ed output, HTA HELPOMATIC degli Scripting Guy.

Vi posterò presto il link per scaricarlo, dato che sono anni che non si trova.

Se vi è piaciuto l’articolo, fatemelo sapere con un commento =)

Vostro Tommy – tommy [@] madlabs.org

Che figata! caricare contenuti sul Kindle è facile come mandare una e-Mail

Ciao Sbabbari, Ho avuto il piacere di avere tra le mani un Amazon Kindle nuovo di pacca, che un amico mi ha chiesto di comprargli approfittando del prime-day. Premetto che possiedo da molto tempo un lettore simile della Sony, che è lontano anni luce da quello del colosso guidato da Jeff Bezos.

Con il mio fedelissimo Sony sono abituato a spostare tutto tramite Esplora Risorse del pc o su di una SD, quindi la prima cosa che ho fatto OoB è stato collegare il dispositivo al mio computer, ma tranne che per il led di carica, il collegamento non ha sortito effetto alcuno.

Quindi, come caricare file differenti da quelli acquistati sullo store della casa madre? Semplicissimo, basta mandare una mail al dispositivo!

Accedendo al sito www.amazon.it/myk è possibile attivare il servizio Documenti Personali, che permette di caricare tramite una semplice mail contenuti testuali quali:

  • Mobi (Formato per eBook)
  • Microsoft Word (.doc, .docx)
  • Rich Text Format (.rtf)
  • HTML (.htm, .html)
  • Documenti di testo (.txt)
  • Documenti archiviati (zip , x-zip) e documenti archiviati compressi
  • Immagini nei formati: JPEG (.jpg), GIF (.gif), Bitmap (.bmp) e PNG (.png).
  • documenti in formato Adobe PDF (.pdf)

La funzione è abilitabile alla voce Preferenze

Abilitando il servizio, Amazon creerà una casella di posta di servizio @kindle.com. Questa non sarà una vera e propria mailbox, ma solamente una casella postale tecnica di sola ricezione. Per creare un indirizzo univoco, viene preso l’alias della mailbox con cui si è registrati su Amazon, al netto del dominio, con l’aggiunta di una serie di lettere casuali per garantirne l’univocità. Consiglio di modificarla con una cosa più semplice ed intuitiva (Nel nostro caso è bastato rimuovere i caratteri supplementari per avere equipollenza tra l’alias della mailbox e quello dell’indirizzo Kindle.

Per evitare spam ed abusi, solo le caselle autorizzate in White-list hanno il consenso per il caricamento di contenuti sul dispositivo.

Da qui premendo il link evidenziato in giallo è possibile inserire un nuovo indirizzo mittente autorizzato in White List

Quindi, per inviare un proprio eBook, un PDF o un qualsiasi altro tipo di documento, basta allegarlo ad una mail indirizzata alla casella @kindle.com.
Possono essere inviati fino a 25 file per messaggio e salvo errori, i file verranno caricati sul cloud di Amazon e scaricati sul dispositivo.

Elenco dei file personali – menù Contenuti -> Documenti

Semplicissimo no?

Se si desidera invece organizzare la propria libreria digitale ed avere uno strumento tout cour per la gestione dei file e la trasmissione a Kindle potete provare anche ad usare Calibre (Open Source: https://calibre-ebook.com/download)

Tommy
Tommy[at]madlabs.org

Eravamo quattro amici al bar…

Quattro amici al bar, davvero azzeccato. Una folle idea partorita un pomeriggio d’estate da tre folli nel parcheggio di Via dei Capasso (poi diventati quattro), con una Coronita e lime in mano, nell’altra una sigaretta. Gli scooter come sedie e una strada come punto d’incontro.

Un non-luogo è stato teatro di un sogno, di un qualcosa che ci sembrava un impresa titanica, che da lì a poco avrebbe portato a non poche soddisfazioni.

Sono passati circa 16 anni da quel momento.
MADLABS.org è stato registrato precisamente il 16/10/2004.

Volevamo fin dall’inizio il .org – volevamo fin da subito mettere le cose in chiaro: doveva essere una iniziativa senza scopo di lucro per la diffusione del sapere. Un consesso di liberi pensatori che professavano il mantra “il sapere di tutti a tutti”.

Eravamo una comitiva di giovani e pieni di belle speranze. Spensierati e con tanta voglia di conoscere il mondo. Ci sono volute settimane per mettere in piedi qualcosa che funzionasse: Un VPS preso non-so-come da un provider internazionale (con relative prime manie di grandezza) il primo set di articoli, contenuti, pagine ecc ecc.

Purtroppo si cresce, si devono fare i conti con la vita, con il lavoro, la famiglia. Dopo la scomparsa di Luca, uno dei fondatori, il sito è stato piano piano abbandonato, poi ho deciso di chiuderlo. Ho disdetto tutto, hosting, housing, chiuso DB e Mailserver. Tutto eccetto i domini. Non volevo che qualcuno se ne impadronisse, l’ho custodito gelosamente per anni come un vessillo, una bandiera. non volevo che qualcuno sfoggiasse la nostra bandiera.

Ora risorge dalle ceneri come una fenice questo piccolo blog. Spero che abbia successo come la prima versione di MaDlabs.org. Questa rinascita la dedico a Luca “Debug”, Valerio “Junio”, Davide “AcCiO”, Mirko “DarkFuneral”, Stefano “Step”, Claudia e Tata, ed a tutti coloro che hanno creduto nel progetto del MADLABS originario.

Tommy